Juventus, l'importante e' esagerare

E' una Juventus esagerata quella che si sta profilando in questo primo scorcio di campionato. Esagerata nei numeri con cui descrive il suo sinusoidale percorso legato ai risultati ed esagerata nei modi attraverso i quali li raggiunge. E la serata di ieri non ha fatto certo eccezione, anzi. In perfetta sintonia con il trend stagionale, la Juventus estrae dal cilindro una prestazione che racchiude in 90 minuti tutto cio' che di bello e di brutto le altre quattro giornate avevano ampiamente dimostrato. Aggressivita' ma anche timore, velocita' e confusione, grandi giocate offensive e clamorosi errori difensivi, molti gol segnati e tanti subiti. Del Neri schiera una formazione molto fisica con Amauri e Iaquinta a sovrastare in centimetri la difesa rossoblu. Rinaudo, come intuito in settimana, gioca la sua prima da titolare esterno destro basso e ad Aquilani vengono offerte le chiavi del gioco bianconero. Pronti, via e subito sembra una Juventus decisa a riprendersi cio' che giovedi scorso aveva perso sempre all'Olimpico di Torino contro il bel Palermo di Delio Rossi. La Juve pressa e gioca, il Cagliari sembra intimorito, forse sorpreso dall'avvio juventino. Aquilani detta i tempi preferendo le giocate semplici ma veloci che Krasic e Pepe si allargano per ricevere. Felipe Melo completa un centrocampo che finalmente sembra aver trovato i suoi interpreti ideali e non ce ne voglia Marchisio. Davanti Amauri fa a spallate con chiunque gli offra la possibilita' mentre Iaquinta, per consegne, e' piu' mobile rispetto al brasiliano. Al 13' la Juventus passa grazie a Tornado Krasic che lesto raccoglie una respinta della difesa sarda ed infila Agazzi con un chirurgico destro rasoterra. Applausi per il primo gol del serbo in maglia bianconera, che in settimana Del Neri aveva portato ad esempio per spirito di sacrificio e dedizione al lavoro. La Juventus sembra finalmente in cima alla salita di queste montagne russe su cui sta girando dalla prima giornata di campionato ed invece la truppa di Bisoli la spinge nuovamente in una vorticosa discesa. Lazzari riceve palla sulla sinistra, Rinaudo (buono il suo esordio in un ruolo non suo) rimane timido sulle sue ed il fantasista di Bisoli serve un assist a Matri che il centravanti cagliaritano non deve far altro che spingere alle spalle dell'incolpevole Storari da meno di tre metri. Sbaglia Grygera ad andare prima su Matri per poi mollare la marcatura e retrocedere di un passo verso Acquafresca, a quel punto sia Bonucci che Chiellini erano gia' scalati verso destra e Matri si era ritrovato solo. Duro colpo per tutti coloro che speravano che certi errori difensivi erano stati capiti e cancellati. Ma la Juventus ha voglia di centrare la prima vittoria davanti al suo pubblico e riparte a testa bassa. Amauri ruba palla in area sarda e scodella un pallone sul secondo palo, Agostini aspetta l'uscita di Agazzi ed Agazzi aspetta che Agostini lasci sfilare sul fondo, arriva Tornado Krasic e li mette tutti e due d'accordo infilando in anticipo con un gesto da vero rapace d'area di rigore. Primo tempo che termina tra gli applausi dello stadio e dopo che Iquinta si e' divorato un incredibile occasione da gol solo davanti al portiere cagliaritano.
Secondo tempo che non sposta una virgola di cio' che si era visto fino ad allora. Juventus che riparte all'assalto e Cagliari che vola di rimessa. In un mischione seguente a calcio d'angolo i bianconeri trovano il loro terzo gol. Rinaudo spizza di testa verso Bonucci che calcia come puo' colpendo pero' Caninni che devia su Naingolaan, super autorete dunque nonostante "Faccia di Bronzo" Bonucci esulti come se avesse segnato. Il Cagliari comunque non acusa il colpo piu' di tanto e con Matri ha la possibilita' di riaprire i giochi ma il centravanti spreca in malo modo da ottima posizione. La Juventus capisce che la partita non e' per nulla finita ed aumenta la pressione. E' di nuovo Tornado Krasic ad incorniciare la sua splendida partita siglando il quarto gol bianconero e suo terzo personale (e meno male che e' un giocatore poco avezzo alle marcature...), splendida serpentina al limite dell'area e tiro di destro che, complice una deviazione si infila alle spalle di Agazzi. Apoteosi per il serbo, nuovo idolo bianconero. Dieci minuti piu' tardi pero' Matri accorcia le distanze evidenziando una volta ancora qualche sbandamento di troppo della difesa bianconera a dire il vero completamente rimodellata dopo l'ingresso di Legrottaglie per Rinaudo (crampi) ed il conseguente spostamento di Chiellini a sinistra e Grygera a destra. Delizioso l'esterno sinistro con il quale Lazzari (ottima prova) mette Matri davanti a Storari. In conclusione una bella partita, vissuta su strappi di entrambe le squadre e che la Juventus ha saputo e voluto vincere soffrendo. Krasic strepitoso, Melo davvero ottimo. Bene anche Aquilani che ha fornito intuizione e velocita' al gioco bianconero e Rinaudo che ha pareggiato con un bel secondo tempo un primo tempo troppo timido. La Juventus torna a riabbracciare l'ottimismo e si gode una bella vittoria contro una squadra arrivata a Torino imbattuta e con un solo gol al passivo. Bianconeri a tre punti dall'Inter in attesa della madre di tutte le partite domenica prossima a San Siro ed in attesa soprattutto di trovare un sano e prolungato equilibrio. 12 gol fatti (miglior attacco) e 9 subiti (peggior difesa) in sole cinque giornate, dimostrano come ci sia ancora molto da lavorare ma anche come molto sia stato gia' fatto.

Le grandi partite : Milan - Juventus 1-6 6 aprile 1997

Calcio spettacolo della fantastica Juventus di Lippi. Milan schiantato davanti al suo pubblico con un 6 a 1 che non ammette repliche. Jugovic, Vieri, Zidane e Amoruso annichiliscono i rossoneri che replicano con Simone a disfatta oramai compiuta



Per la serie "Le grandi partite" sono state gia' pubblicate :

Juventus - Ajax 5 - 3 Finale di Champions League

Roma - Juventus 1 - 4 Serie A 2005

Juventus - Fiorentina 3 - 2 Serie A 1994

Juventus, finalmente! 4 a 0 ad Udine e primi tre punti

Finalmente! Possiamo gridarlo, urlarlo e liberarci mente e spirito, finalmente! La Juventus torna alla vittoria e lo fa con un 4 a 0 come non capitava da tempo. Nel calcolo del rotondo risultato va pero' anche considerata la scarsa partita giocata dai ragazzi di Guidolin. Certo si potrebbe obiettare che sia stata la voglia di imporsi dei bianconeri di Torino ad intimorire l'Udinese, ma sinceramente il pesante punteggio finale e' anche da addebitare all'atteggiamento mai propositivo di Di Natale e compagni. Juventus che parte fortissima. Pressa, copre, resta concentrata e appena puo' affonda sulle fasce. Soprattutto nel primo tempo Krasic e' risultato devastante facendo fare la figura del dilettante a Pasquale che non lo ha mai preso una volta una. Corsa e assist al bacio del serbo per Quagliarella prima (gol di tacco di rara fattura) e Marchisio poi (splendido sinistro al volo) che ringraziano il biondo esterno sempre piu' simile a Nedved. Ad aprire le marcature era stata un autorete di Coda che nella concitazione di una mischia davanti alla porta infilava Handanovic con un colpo di mano! Primo tempo che termina con un meritato 3 a 0. Nella ripresa i ragazzi di Del Neri dimostrano di aver assimilato la lezione tattica del tecnico di Aquileia e di aver fatto tesoro delle rimonte subite da Sampdoria e Lech Poznan. Squadra che si sistema nella sua meta' campo, Udinese che prova a reagire ma i tre attaccanti di Guidolin cadono spesso nella trappola del fuorigioco, altro marchio di fabbrica di Del Neri. Il centrocampo finalmente filtra e Chiellini e Bonucci non vanno quasi mai in affanno. Iaquinta, subentrato a Del Piero sigla il 4 a 0 e a questo punto la partita puo' dirsi finita. Ottimi Pepe, Marchisio e Krasic anche se calato nella ripresa. Dell'Udinese sinceramente non c'e' da dire molto, squadra che mai si e' dimostrata pericolosa se non con una conclusione di Sanchez neutralizzata da Storari. La Juventus conquista cosi' la sua prima vittoria. Certo c'e' ancora tanto da lavorare, soprattutto sulla tenuta atletica (Motta e Pepe hanno accusato crampi) e va velocizzata la manovra, ma i segnali sono positivi e la strada intrapresa e' quella giusta. I tre punti fanno morale e danno ai ragazzi di Del Neri la spinta giusta per proseguire nel migliore dei modi. Ora bisogna rimanere umili e concentrati e non farsi prendere da facili entusiasmi, ma intanto godiamoci questo successo. Finalmente!

Juventus, avanti insieme!

"Avanti insieme!" Parole che inducono a non mollare ed a crederci, come sembra non voler mollare e crederci questa Juventus. Le ha pronunciate Giorgio Chiellini uno che non molla mai e lo ha dimostrato anche giovedi sera nell'incontro disputato dai bianconeri contro il Lech Poznan. Due gol per recuperare, due gol per dare fiducia, due gol per far capire a tutti che la Juventus non molla mai. Peccato che i due gol, piu' il gioiello di Del Piero, non siano bastati nemmeno stavolta, come gia' capitato contro la Sampdoria, ad azzannare la vittoria. La Juventus e' sempre figlia del cambiamento totale voluto quest'estate dalla societa'. Nuovi i dirigenti, nuovo il tecnico, nuovo il modulo, nuovi i giocatori. L'unico fattore che sembra essere immutabile e' il risultato, sia numerico con il 3 a 3 perpetuo, sia in termini di gioco ed esito finale. Nelle ultime tre partite ufficiali giocate, due pareggi, una sconfitta, sei gol segnati e sette subiti. Numeri che fotografano un momento difficile, di quelli che se mal gestiti rischiano di marchiare con il simbolo del fallimento una stagione sin dal suo principio. Come uscire da questa situazione? Se lo chiedono un po' tutti i tifosi bianconeri, ma anche all'interno dello staff bianconero non e' che il quesito sia differente. Ci prova cosi' Chiellini, da vero leader, ad indicare la via da intraprendere : "Avanti insieme!" non e' solo un'esortazione ma soprattutto un dictat a tutto l'ambiente che circonda dentro e fuori la Juventus. Guai a provocare, guai a lamentarsi, guai criticare. Tutti compatti, tutti uniti. Cosi' se ne esce fuori. E anche noi ci uniamo al suo incitamento. Juventus, avanti insieme!

Juventus, quando onesta' e coerenza non pagano

"No, no. Io penso che lo scudetto se lo giochino le altre squadre. Noi siamo una squadra che deve lavorare, non poniamoci limiti. Noi dobbiamo lavorare, crescere molto, sotto il profilo dell'intensità e della volontà." parole e musica di Gigi Del Neri e tanti saluti a tutti quelli che la pensano diversamente.
Non che il tecnico friulano non sia in buona compagnia, dato che in ordine cronologico gia' il capitano in pectore prima (Chiellini) ed il neo D.G. dopo hanno enunciato la medesima teoria. Piedi per terra e' la parola d'ordine che tutti i soldati della truppa delneriana hanno gia' imparato a memoria, ora sta ai tifosi impossessarsene. E da questo punto in poi la faccenda si fa molto piu' complicata. E si, perche' tutto si puo' dire dell' aficionado bianconero ma non che non sia abituato bene in fatto di titoli e vittorie. Un palato che pero' ultimamente si e' accontentato di richiamare certi sapori di successi passati solo attraverso la memoria. Ed e' proprio questo il problema. C'e' voglia di una sana e gustosa scorpacciata. Non si rimane sorpresi quindi se certe affermazioni provenienti da dirigenza e giocatori siano state accolte dalla tifoseria come un gatto isterico nelle mutande. Con fastidio ed irritazione. Evidentemente il realismo e la coerenza non albergano nelle menti e nei cuori dei tifosi. Cosi' come un innamorato non vuole sentirsi dire che la donna che ama non fa per lui, cosi' chi ama la propria squadra preferisce finti proclami e facili promesse. Eppure non piu' tardi di due settimane fa redazioni, blog e siti erano innondati di email furibonde scritte da juventini indignati per la campagna acquisti, pronti a giurare sui propri figli che questa stagione sarebbe stata anche peggiore di quella scorsa, pronti a scommettere cifre folli che la Juventus non sarebbe arrivata nemmeno tra le prime sei. E allora perche' sorprendersi ora se allenatore e dirigenza confessano onestamente che per quest'anno lo scudetto e' questione non riservata alla Juventus? Sin dall'insediamento Marotta fu chiaro : sara' una lenta evoluzione, sara' l'inizio di un progetto, la costruzione di una solida base in cui inserire dal prossimo anno uno o due campioni. Detto, fatto. Se poi qualcuno o molti credono che chiamarsi Juventus significhi non credere nella forza di un progetto, ma dover comprare campioni solo per riempire le colonne dei giornali, beh comprenda che cosi' facendo reca solo danno ad un ambiente che mai come in questo momento ha bisogno di tranquillita' e pazienza. I risultati arriveranno, magari non subito ma arriveranno. Perche' quest'estate si e' posta la base su cui poter lavorare, bene, in futuro. E pazienza se i tifosi avrebbero voluto Messi, Guardiola e vincere la Champions League. Certo, avrebbero potuto raccontargli che eravamo ad un passo dal prenderli e che alla fine sono stati scartati, ma qui siamo davanti ad una dirigenza seria, una dirigenza che non prende in giro nessuno. Una dirigenza onesta e coerente, ma si sa che spesso onesta' e coerenza non pagano.