Antonio Conte in pole position per la panchina bianconera

L'estate scorsa fu più di un pensiero. Antonio Conte, reduce da una strepitosa stagione con il Bari in serie B coronata da una strameritata promozione, sembrava sposare in pieno le linee guida del nuovo progetto bianconero. Giovane, di provata fede bianconera, già esperto, amante del gioco tecnico e veloce, ben voluto dalla piazza. Non se ne fece più nulla, la società preferì puntare sull'Incompetente e il vecchio "Capitano" ingoiò il rospo senza nascondere la delusione, sua e di molti tifosi.
Vederlo in tribuna ieri a Torino mi ha fatto sobbalzare. Ho sempre avuto un debole per il gioco mostrato dal suo Bari, una macchina perfetta, capace di travolgere tutto e tutti grazie al gioco. Una macchina costruita talmente bene che Ventura, attuale allenatore dei galletti pugliesi, non ha dovuto far altro che accenderla di nuovo e lasciarla andare da sola.
Ora, ma la notizia va presa con tutti i benefici del dubbio, sembrerebbe che quella di ieri all'Olimpico non fosse solo una rimpatriata e ne tantomeno un aggiornamento tecnico del mister leccese, anche perchè non si capisce bene cosa si potrebbe aggiornare guardando una squadra allenata dall'Incompetente.
Quella di ieri sera sarebbe stata una prima presa di contatto della dirigenza bianconera, per riallacciare quel pensiero di mezza estate.
Conte, forse pentendosi di una sua certa intransigenza passata, si sarebbe detto disponibile a trovare una collocazione consona a Diego nel suo modulo (magari una seconda punta stile Barreto nel Bari) ma avrebbe comunque richiesto almeno due rinforzi sulle fasce, Lanzafame e Palladino, per poter predicare il suo credo anche sulla panchina juventina ed in questo, sia Blanc che Secco, intenderebbero accontentarlo.
Niente Hiddink dunque, straordinario maestro di calcio ma troppo esoso nelle sue richieste per le attuali asfittiche casse di Corso Ferraris, ma un allenatore giovane ed emergente, che seppur reduce da una non felice esperienza a Bergamo ha comunque dimostrato di saper allenare e trasmettere la sua filosofia di gioco alla propria squadra
Il vecchio "Capitano" ha insomma capito che certi treni passano raramente una seconda volta e che se passano è bene salirci al volo, con tanti saluti all'attuale, Incompetente, macchinista...

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