Ripresa la stagione. Maddaloni, Melo e l'aria pesante

Riprende la stagione agonistica bianconera. Inizierà stamattina con il raduno della squadra a Vinovo in vista della partenza di per Jeddah, dove al caldo del deserto saudita Del Piero e soci affronteranno in amichevole l'Al-Itthiad, proseguirà alle 12:30 con la presentazione del nuovo "vice" Direttore Generale Roberto Bettega  
Nel frattempo, per non farsi mancare proprio nulla in questi giorni di abbuffate natalizie, ci sono da registrare le interviste di Massimiliano Maddaloni l'esperto di tattica (ahahahaha!!) di Ciro Ferrara e di Felipe Melo.
Il primo, in un intervista rilasciata al quotidiano Il Tirreno e ripresa da Tuttosport respinge le troppe critiche rivolte alla squadra in quest'ultimo periodo, lamentandosi di come Leonardo ed il Milan invece, nonostante siano solo un punto sopra la Juventus non vengano minimamente sfiorati dai giudizi trancianti ricevuti a Torino.
Maddaloni ha la memoria corta o finge di non rammentare. Ad inizio campionato Leonardo fu massacrato dalla stampa e dalla critica ed il Milan viaggiava a tutta velocità verso una stagione tra le più tristi della sua storia. Poi il buon Leo ebbe l'accortezza e l'umiltà di capire che per uscire dalla situazione in cui lui stesso s'era cacciato bastava far giocare i giocatori nelle posizioni in cui meglio potevano mettere a frutto le loro indubbie capacità. Da quel momento i rossoneri, a parte l'ultima giornata contro il Palermo, non hanno più perso un colpo. Quello che non sta succedendo da inizio campionato invece con i bianconeri, troppo spesso impegnati a cercare di decifrare i compiti assegnati maldestramente loro da Ciro Ferrara o a girovagare senza meta in zone del campo a loro sconosciute (Melo e Diego gli esempi davanti agli di tutti, ma anche in ordine sparso Marchisio, Camoranesi e persino De Ceglie).
D'altronde basta ascoltare le dichiarazioni di Felipe Melo di quest'ultima settimana. Sette giorni che si sono aperti  con lo sfogo in cui si definiva un mediano e non un regista e si sono conclusi con l'intervista di ieri messa in onda da ESPN Brasile e ripresa sempre da Tuttosport, dove il mediano della Selacao (perchè Felipe Melo E' e resta il mediano del Brasile), sparge lodi e ringraziamenti a destra e manca ma, non si sa quanto volontariamente, evita di inserire nella lista dei suoi benefattori tecnico-tattici l'attuale mister juventino. Sarà forse perchè è grazie a Dunga e Prandelli che è cresciuto e divenuto un pilastro dei verde-oro? E non sarà forse che è cresciuto e divenuto quello che è perchè sia il mister viola, che l'ex "cucciolo" pisano lo fanno e facevano giocare nella sua posizione più congeniale?

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